
Specie: Cupressus sempervirens L.
Famiglia: Cupressaceae
Origine: Dal Mediterraneo orientale all’Iran
Nome comune: Cipresso
Descrizione: Albero sempreverde, longevo, alto fino a 30 m, con tronco diritto e robusto econ chioma di forma variabile, o conico-piramidale (var. pyramidalis o ‘Stricta’) o espansa (var. horizontalis). Corteccia grigio-bruna fibrosa, di poco spessore e fessurata in senso longitudinale. Ha un apparato radicale che può approfondirsi notevolmente. Le foglie sono piccole, ridotte a squame, subtriangolari, ottuse, di colore verde grigiastro scuro, muniti di ghiandole resinifere. Fiori unisessuali, ma presenti sulla medesima pianta (pianta monoica). I fiori femminili dopo l’impollinazione si sviluppano in strobili (o galbuli) subsferici, verdi quando immaturi. Albero termofilo, resistente alla siccità, non tollera i geli prolungati. Il nome del genere è quello latino dato alla pianta. La specie è stata apprezzata fin dai tempi antichi per le proprietà balsamiche; dai rami si estrae l’oleum cupressi usato in erboristeria. Il legno, duro e molto resistente, è usato per la costruzione di mobili ed ebanisteria. La leggenda vuole che il seme del cipresso sia stato dato da un angelo a Seth che lo pose sotto la lingua di Adamo per far poi sorgere l’albero col cui legno fu fabbricata la Croce. Un altro mito racconta di Ciparisso che uccise accidentalmente il suo amato cervo; per consolarlo Apollo lo trasformò in albero simbolo del lutto ma anche di accesso all’eternità. La pianta è comunemente ritenuta simbolo della mestizia per cui compare nei cimiteri o nelle loro vicinanze.