
Specie: Phoenix dactylifera L.
Famiglia: Arecaceae
Origine: Dalla Penisola Arabica al Sud del Pakistan
Nome comune: Palma da datteri
Descrizione: Palma con stipite molto slanciato e alto che in genere raggiunge 16-20 metri d’altezza ma può arrivare fino ai 45 metri. Le foglie, si presentano strette, rigide, per
ricoperte da una patina bluastra. La colorazione blu-verde riguarda anche la nervatura
centrale e i segmenti laterali. Essi sono stretti, lineari, disposti irregolarmente, spesso a gruppi. Anche lo stipite della palma da datteri conserva le cicatrici delle foglie scomparse, ma esse sono meno appariscenti rispetto a quelle della palma delle Canarie. La corona è composta da un massimo di 20 foglie pennate più strette rispetto a P. canariensis e appare complessivamente più leggera, con le foglie più slanciate. Resiste ancora di più, rispetto all’altra specie congenere, alla siccità, ma è meno tollerante nei confronti degli abbassamenti di temperatura, per cui può essere coltivata solo in climi miti. Il frutto, il dattero, è consumato da millenni a partire dalle prime civiltà del Medio Oriente; sempre da questa palma si produce una bevanda alcolica fermentata ottenuta dalla linfa estratta incidendone il fusto. Da sempre associata al mito e alle tradizioni religiose: in Grecia era la pianta cara ad Apollo, nella tradizione cristiana la palma accoglie Gesù che entra a Gerusalemme ed è simbolo della resurrezione. Nell’Islam, invece, nel Corano è considerato il frutto del paradiso per le sue capacità benefiche. Inoltre, tradizionalmente, i musulmani rompono il digiuno del Ramadan con i datteri.