
Specie: Punica granatum L.
Famiglia: Lythraceae
Origine: Dalla Turchia Nord orientale al Pakistan settentrionale e occidentale
Nome comune: Melograno
Descrizione: È un arbusto o un piccolo albero che cresce da 5 a 10 m di altezza, con numerosi rami spinosi. È longevo: vi sono, infatti, esemplari che hanno circa 200 anni. Le foglie sono opposte, lucide, strette, oblunghe, intere, lunghe 3-7 cm. I fiori, di colore rosso vivo, hanno un diametro di 3 cm, con tre o sette petali. Alcune varietà sterili sono coltivate solo per i fiori. L’epidermide del frutto è di colore rosso-viola con un pericarpo esterno duro e un mesocarpo interno spugnoso, che comprende la parete interna del frutto dove si attaccano i semi. I semi del melograno sono caratterizzati dalla presenza di sarcotesta, spessi tegumenti carnosi derivati dai tegumenti esterni delle cellule epidermiche dell’ovulo. Il numero di semi in un frutto può variare da 200 a circa 1.400. I melograni sono resistenti alla siccità e possono essere coltivati in aree aride; nelle aree più umide, invece, possono andare incontro a malattie fungine a carico delle radici.
Possono tollerare il gelo moderato, fino a circa -12 °C. Simbolo di abbondanza, fertilità e fortuna, raffigurato spesso nelle mani di dee o in quelle della madre di Cristo, il frutto del melograno era conosciuto fin dall’antichità. Il nome scientifico Punica granatum deriva dal latino punicus perché così lo chiamò Plinio ritenendolo originario dell’Africa Settentrionale. Le radici della pianta, ogni parte del frutto e i fiori erano usati nella farmacopea tradizionale.